a.a. 2023-2024
corso di storia del vicino oriente antico
Storia militare nella zona siropalestinese: da Qadesh a Charrae
Un tempo per la guerra, un tempo per la pace (Qohelet 3.8)
dott. Stefano Fumagalli
laurea in filosofia antica ed ebraico biblico – Università di Milano.
docente di greco antico e latino al
Liceo Classico Giovanni Berchet (Mi).
Accademia delle Antiche Civiltà
scheda
dicembre 2021 – maggio 2022
corso sulla civiltà ellenistica e romana
Le metropoli d’Oriente in epoca tardo ellenistica e romana (II sec. a.C.-IV sec. d.C.): vita quotidiana, cultura, politica, monumenti ed evergetismo in Alessandria, Antiochia, Apamea, Edessa, Heliopolis-Ba’albeq.
Nella popolosa terra d’Egitto vengono allevati degli scarabocchiatori libreschi che si beccano eternamente nella gabbia delle Muse, scriveva il filosofo Timone di Fliunte della grande Biblioteca di Alessandria. Tuttavia la città, fondata secondo la tradizione sulla forma della corazza di Alessandro, era molto di più che la sua biblioteca: città greca e in parte ‘barbara’ (egizia ed ebraica) era celebre per i suoi grandi viali, la ricchezza delle celebrazioni, e purtroppo per l’ordine pubblico sempre sull’orlo della violenza.
Antiochia, perla del fiume Oronte, si diceva fosse stata popolata da coloni ateniesi: capitale dei Seleucidi, splendida per i suoi palazzi e per l’incantevole sobborgo di Dafne, era popolata da uomini e donne appartenenti a molti popoli.
Edessa era una città antichissima (Ur Khasdim, Ur dei Caldei, la città di Abramo), ribattezzata dai Macedoni con il nome di una loro città, fu il vero tramite tra la cultura greca e quella siriaca e persiana. Fu città di straordinari poeti, soprattutto in lingua siriaca ed ebbe fama di città coltissima.
Apamea era un caravanserraglio per gli elefanti da guerra dei Seleucidi ma ben presto divenne una città sede di scuole filosofiche, un’altra perla dei Seleucidi. Infine Heliopolis, la città dai templi intatti, città fatale già per i Profeti d’Israele, scoperta dai viaggiatori europei alla fine del Seicento, sopravvissuta a terremoti, guerre e bombardamenti dell’ultima guerra del Libano (2006): centro religioso pagano assai mal tollerato dai cristiani ma città amante del teatro e della vita culturale.
Come si viveva? Che monete si usavano? Quali i divertimenti? Quali le bellezze della natura e dell’arte? Come erano governate? Cosa si scriveva? Alati versi o trattati filosofici. Cercheremo di rispondere a queste domande entrando in queste città, in bilico tra grecità e culture ‘barbare’.
dott. Stefano Fumagalli
scheda
dicembre 2020 maggio 2021
“La filosofia greca e le sapienze orientali dell’Asia ellenizzata”
Gli Elleni erano molto fieri della propria civiltà e della propria lingua. Epicuro riteneva il greco fosse lingua razionale tanto che gli dei, nei loro beati intermundia, non potessero far altro che parlare in greco, la lingua della perfezione e della filosofia. Nei nostri giorni, il professor Heidegger non aveva cognizioni molto diverse da quelle di Epicuro, dato che il tedesco era sì parente ma lontano del vero idioma filosofico. Tuttavia, anche prima dell’impresa di Alessandro Magno, semi di sapienza erano ammessi esistere anche fuori del’area linguistica Ellenica, come l’antico Egitto verso i quali gli Elleni ‘erano come bambini’ (Erodoto) o un grande maestro, come Zenone stoico, era di madrelingua forse semitica-cipriota. Compiremo un viaggio: Ai Khanum (Afghanistan), Gadara (Giordania), Yerushalayim, Apamea (Siria), Pergamo, alla ricerca dei filosofi ellenici e dei loro discepoli ‘barbari’, notando l’ostilità patita o l’entusiasmo suscitato dal verbo filosofico greco, presso le popolazioni conquistate.
dott. Stefano Fumagalli
scheda