Assiriologia

ARCHEOLOGIA DELLA MESOPOTAMIA

La Mesopotamia è una regione centrale nella storia della cultura del Vicino Oriente antico. Qui possiamo seguire le tappe più importanti del cammino dell’Uomo dall’introduzione dell’agricoltura alla formazione della città, dall’origine dello stato allo sviluppo dei grandi imperi.

Nella Mesopotamia meridionale (Sumer) si definisce nei suoi caratteri fondamentali, a partire dalla meta del IV millennio a.C., una cultura che si sviluppò in continuità secondo un processo organico e coerente a linee straordinariamente unitarie, malgrado l’apporto di elementi provenienti da regioni vicine o più lontane. Dopo le eccezionali realizzazioni dell’architettura monumentale e dell’arte nell’età protourbana, il periodo sumerico (o protodinastico) nel III millennio, con il moltipicarsi dei centri politici, vede crescere la varietà delle esperienze culturali fino alla nascita di un’arte imperiale con la creazione dell‘impero accadico. Arricchitasi di apporti diversi con l’età babilonese, nel corso del II millennio l’arte e l’architettura della Mesopotamia acquistarono quella posizione di centralità nell’Asia anteriore che l’impero assiro cercò di imporre con le armi.

Nel I millennio, fino alla conquista persiana del VI secolo a.C., la cultura di corte e le manifestazioni della spiritualità degli Assiri e dei Babilonesi vennero a costituire un  modello che per vari aspetti fondamentali ebbe un’influenza determinante non solo per la cultura dell’impero achemenide, che subentrò nell’antico oriente, ma in maniera diretta o indiretta per la stessa cultura greca (periodo orientalizzante), attraverso la quale molti raggiungimenti della civiltà mesopotamica divennero fondamento della nostra civiltà moderna.

STORIA DEI SUMERI E DEGLI ASSIRO-BABILONESI

La storia del Vicino Oriente si è venuta affermando solo da alcuni anni come disciplina dotata di metodi e obbiettivi specifici e autonomi, rispetto a una mera attività di esegesi e inquadramento delle fonti scritte, qual’è patrimonio tradizionale dell’Assiriologia e dell’Ittitologia. Essa mira, infatti, alla ricostruzione di quadri contestuali coerenti per l’Asia anteriore pre-ellenistica, a livello macro- o microstorico, sulla base dei dati scritti, archeologici ed ambientali; oppure, in assenza di griglie documentarie complete, alla formulazione di modelli interpretativi, in cui eventi e strutture trovino la più verosimile logica esplicativa, anche alla luce di paralleli cogenti tratti da altri tempi e luoghi.

I metodi impiegati per questo innovativo – e spesso sperimentale – campo d’azione sul Vicino Oriente antico hanno senz’altro beneficiato dei molti recenti sviluppi della storiografia mondiale dell’ultimo mezzo secolo. Così, ad esempio, le fonti documentarie della Mesopotamia, della Siria-Palestina, e dell’Anatolia tra III e I millennio a.C. sono state riesaminate nell’ottica degli apporti delle scienze sociali  e statistiche alla storia, oppure secondo prospettive di analisi semiotica degli enunciati, oppure anche alla luce di recenti tendenze nella storia del territorio e dell’insediamento. In altre applicazioni, la storia del Vicino Oriente antico si è poi trovata a spartire con i settori più avanzati della scienza archeologica l’uso dell’antropologia culturale come supporto essenziale per la ricostruzione delle società del passato.

(continua)

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